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Itinerario Kutna Hora

Il nostro itinerario alla scoperta delle usanze, tradizioni, costume e lingua della Repubblica Ceca continua grazie all"Erasmus ". Oggi 9 ottobre 2025 si va alla scoperta di Kutna Hora. La partenza è alle 8.00 con autobus privato. Pieni d'entusiasmo il prof. re Giuseppe Leotta ed io, prof. ssa Maria Calvagna ci prepariamo ed usciamo dall'albergo. Varcata la hall una sorpresa ci smorza un pò l'entusiasmo: piove.Ma noi imperterriti ci avviamo al punto d'incontro dove ci aspetta la collega Ceca Pavlina Hrabetova e assieme ai ragazzi  dell'I. C. Gabelli di Misterbianco e dell'istituto "Zakladni Skola" di Chocen saliamo sul bus diretti a Kutnà Hora, in italiano "monte dei cappuccini".

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La città nasce da piccoli insediamenti del X sec. per poi svilupparsi nel XIV sec. e diventare famosa grazie alla miniera d'argento di Osel e alla Zecca, fondata nel 13.00 per la coniazione della nuova moneta d'argento boema. Arrivati in loco ci  incamminiamo diretti alla Cattedrale di Santa Barbara, nel frattempo aveva smesso di piovere. La Cattedrale è una costruzione del tardo gotico, iniziata nel 1380, e in alcune parti del pseudo gotico in quanto é stata completata nei primi anni del 900, ed è patrimonio dell'UNESCO. Svetta maestosa con le sue guglie e pinnacoli che sembrano toccare il cielo.

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Incontriamo il parroco che avendo studiato a Firenze parla italiano e ci fa da cicerone. Al suo interno, la chiesa, presenta cinque navate, le due esterne sono state aggiunte in seguito rispetto al progetto iniziale. Il presbiterio, che è la parte più antica, accoglie l'altare con al centro la scultura dell'ultima Cena, copia dell'originale.

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L'abside presenta un deambulatorio con otto cappelle, quattro gotiche e quattro medioevali, : S. Caterina, S. Biagio, della Santa Croce, S. Venceslao, S. Basilio, S. Dorotea, degli Smisek, degli arganisti. Nel transetto destro vi è l'altare barocco dedicato a Sant'Agata con un grande quadro che la raffigura nella martorizzazione delle mammelle.

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Nell'abside e nelle mura perimetrali si trovano le grandi vetrate gotiche che sono state completate nel 1900, la loro particolarità è  il decoro che non è fatto con la saldatura dei vari pezzi di vetro ma è dipinto.

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Il soffitto con volta a botte é decorato con modanature che formano fiori a sei petali e medaglioni che raffigurano i mestieri di Kutna Hora e gli stemmi dei borghesi. Sulla navata destra si può ammirare la statua del "Minatore", in onore di tutti coloro che lavorarono nelle miniere. Non dimentichiamoci che la Cattedrale é dedicata a Santa Barbara protettrice dei minatori.

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Uscendo dalla Chiesa percorriamo la  "Barborská", il belvedere adornato dal lato della vallata dalle statue dei Santi e dall'altro delimitata dalla  facciata del Collegio dei Gesuiti. Ci concediamo una sosta per il pranzo, abbiamo scovato un locale che fa la pizza e la pasta italiana. Riprendiamo la nostra visita recandoci a visitare il Museo del l'argento Hràdek dove all'interno vi é la ricostruzione delle attrezzature di estrazione, tra cui il  "trejv".

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Muniti di casco con torcia e di una camicia da minatore seguiamo la guida che ci conduce a visitare una parte dell'originale miniera. Scendendo circa 160 gradini e percorrendo un corridoio alto 120 cm. e largo 70 cm, il punto più stretto 40 cm.. L'esperienza è molto forte e ci si rende conto che fatica facessero i minatori nell'estrarre l'argento. Qui é possibile coniare un piccolo dischetto in argento. Ritorniamo al bus che ci conduce nella parte della città dove c'è il cimitero. All'interno vi è l' "Ossuario", una costruzione dove sono state conservate le ossa di 40.000 persone morte di peste nel Medioevo. All'interno non si possono fare foto.

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Le ossa sono state raccolte, pulite e alcune ricostruite nelle piccole parti mancanti e sistemate lungo tutto l'ambiente, anche sul soffitto. Usciamo in silenzio e tristi per ciò che abbiamo visto e ci dirigiamo verso il punto in cui ci aspetta il bus per riportarci a Chocen. Arriviamo verso le 19.00 davanti la scuola dove ci aspettano le famiglie per riportare a casa i ragazzi. È stata una visita davvero interessante. Domani ci aspetta una giornata piena di attività e la partenza per l'Italia. Bye Bye. Prof. ssa Maria Calvagna

 
 
 

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